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La Banda Nazionale dell’Esercito sempre più vicina ai giovani

Negli ultimi anni, la Banda Nazionale dell’Esercito Italiano si è distinta non solo per l’eccellenza delle sue esecuzioni, ma anche per la capacità di avvicinarsi sempre di più ai giovani strumentisti, offrendo loro occasioni concrete di crescita, formazione e confronto. Attraverso iniziative come gli Open Day e il coinvolgimento di giovani musicisti alle tournée, la Banda apre le proprie porte a nuove generazioni di talenti, creando un dialogo autentico tra esperienza e freschezza, tra disciplina e passione.

A raccontarci in prima persona una di queste esperienze è Oriana, una giovane clarinettista siciliana, che ha avuto l’opportunità di prendere parte alla recente tournée della Banda dell’Esercito in Sicilia. Con entusiasmo e sensibilità, Oriana ci accompagna nel suo racconto, condividendo emozioni, scoperte e riflessioni nate da un incontro speciale tra la grande tradizione bandistica italiana e l’energia dei giovani musicisti.


La Banda Nazionale dell’Esercito italiano durante il concerto di Belpasso (Ct).

Recentemente, la Banda dell’Esercito Italiano ha attraversato la Sicilia con una tournée che ha toccato la regione in due momenti distinti: Catania, Belpasso, Mascalucia, Taormina e Messina dal 9 al 13 settembre; nuovamente Messina, Caltavuturo e Palermo dal 2 al 4 ottobre. 

La Banda Ministeriale ha proposto al pubblico siciliano un programma ricco e vario, in cui la tradizione musicale italiana ha incontrato la sensibilità contemporanea. Tra i musicisti, presenti nei concerti svolti nella provincia di Catania, anche alcuni giovani selezionati tra i più meritevoli durante gli Open Day svolti a Roma nei mesi precedenti: io tra loro.

Sotto la direzione del Maestro Maggiore Filippo Cangiamila, la Banda, che conta al suo interno un numero considerevole di musicisti siciliani, ha unito disciplina militare e qualità orchestrale, offrendo serate piacevoli e di grande partecipazione.

Lo scorso marzo, a Roma, ho partecipato all’Open Day della Banda dell’Esercito Italiano, un’esperienza formativa che mi ha permesso di conoscere da vicino il funzionamento dell’organico e il suo metodo di lavoro. Essere poi contattata, mesi dopo, per partecipare alla tournée in Sicilia è stato per me motivo di grande sorpresa e felicità.

Ho accolto la notizia con entusiasmo e con il desiderio di dare il massimo, consapevole dell’opportunità che mi era stata data.  Mi è stata proposta la partecipazione ai concerti programmati nella provincia di mia appartenenza, ovvero Catania. Fin dal primo giorno, l’accoglienza è stata calorosa. Noi giovani musicisti esterni siamo stati inseriti nell’orchestra con semplicità e rispetto, seguiti passo dopo passo dagli orchestrali, sempre disponibili a offrire consigli e supporto.

Abbiamo svolto alcune prove prima dei concerti, dirette dal Maestro Maggiore Filippo Cangiamila, che ha guidato ogni sezione con competenza e attenzione ai dettagli. L’atmosfera era professionale, ma allo stesso tempo serena, ogni prova era un momento di crescita collettiva, costruito sull’ascolto e sulla collaborazione.

Il programma proposto ha attraversato epoche e stili, offrendo un ampio panorama della musica italiana: Bellini, Verdi, Puccini, Morricone, fino alla maestosità dei “Pini di Roma” di Ottorino Respighi. Un repertorio che ha unito lirismo, forza corale e intensità sinfonica, interpretato con grande equilibrio tra precisione tecnica e sensibilità espressiva. Suonare davanti a un pubblico così attento è stato profondamente emozionante. In tutte le tappe, il pubblico ha mostrato entusiasmo e affetto. La platea di Villa Bellini era gremita, ma anche nei contesti più raccolti di Belpasso e Mascalucia si respirava un clima di sincera partecipazione.

Sapere che molti componenti della Banda sono siciliani ha reso questa tournée ancora più significativa, per loro, come per noi giovani musicisti esterni, suonare nella propria terra è stato un momento di orgoglio e di condivisione. È bello vedere come la musica riesca a creare legami profondi, oltre le differenze di età e percorso.

Da questa esperienza ho compreso quanto lavoro, dedizione e spirito di squadra ci siano dietro ogni concerto, e come la disciplina possa essere vissuta come forma di rispetto verso la musica e verso chi ascolta. Per me non è stato soltanto un momento artistico, ma un modo per sentirmi parte di una storia più grande: quella di una Banda che rappresenta l’Italia nel mondo, e di una Sicilia che, attraverso la musica, sa ancora raccontarsi con verità e orgoglio.

Oriana Lavenia


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